Centro Studi Judo Reggio Emilia - SDK Reggio Emilia, Scuola Arti Marziali, Discipline Orientali

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Centro Studi Judo Reggio Emilia

La Storia del Centro Studi Judo
Il Centro Studi Judo opera da oltre quarant’anni nel territorio Reggiano e nacque per volontà e scelta dell’indimenticato Maestro Ermanno Toni e degli insegnanti, suoi allievi, che lo seguirono quando lasciò un’altra realtà, la prima dedicata alle arti marziali a Reggio Emilia, alla cui fondazione nel 1953 e successiva affermazione contribuì per lungo tempo e che sempre gli restò cara.
L'impegno per interpretare e seguire il judo secondo i principi del suo creatore, il Prof. Jigoro Kano (1860-1938), “amicizia e mutua prosperità, ottenuti attraverso il miglior impiego dell’energia” è stato il tracciato su cui ha sviluppato il suo insegnamento. Fijlkam e Discipline Orientali UISP sono gli enti riconosciuti dal CONI presso cui regolarmente vengono conseguite e confermate le qualifiche degli insegnanti; inoltre la società è riconosciuta quale Palestra Etica, rientra nell’albo di Promozione Sociale ed è un CONI Point.

Si ricordano le presenze di tecnici Centro Studi a Montecchio Emilia, Sant'Ilario d'Enza (Polisp. L’Arena), Canossa (Judo Canossa) e Scandiano (Polisp. Scandianese).

Da sempre il Centro Studi Judo crede che la pratica sportiva sia un diritto primario di tutti i cittadini contro ogni forma di esclusione e disuguaglianza; come educazione alla cultura e alla pratica motoria, dall'infanzia alla vecchiaia, dall’abile a chi lo fosse meno. Questo è lo spirito con cui si studia e si pratica il judo, che vediamo nella sua accezione più ampia come interprete ideale affinché si affermi la pratica dei diritti, della non violenza e dello sport definito come altamente aggregativo ed inclusivo.

Il Centro Studi Judo, forte delle esperienze pregresse e spinto dalle costanti necessità del territorio di Reggio Emilia, ha sviluppato la propria idea di judo non solo in palestra, ma anche nelle scuole, partendo dalla primaria, grazie ai propri tecnici qualificati e presenti nell'albo provinciale degli Educatori Sportivi. Oltre a collaborazioni con i Gruppi Extrascolastici Educativi, ha promosso rassegne per bambini, stage, momenti agonistici ed iniziative dirette ai propri associati, con l'onestà consapevolezza che sport e integrazione sono tra gli elementi fondanti per lo sviluppo e la buona crescita della persona.

Il miglior impiego dell'energia [精力善用], migliorarsi per migliorare gli altri e la società [自他共栄], la condivisione di idee, il confronto tra gli insegnanti e il contributo partecipativo degli associati; tutti sono coinvolti per cooperare attraverso serietà, competenza e formazione. La nostra linea didattica scaturisce dalla volontà di raggiungere questi obiettivi, attraverso esempio e ispirazione, così da attivare e alimentare questo processo, giorno dopo giorno, passo dopo passo. Nel dojo, come in ogni comunità, vi sono regole e sono richieste buona educazione, grande amore per la disciplina e fiducia negli insegnanti; tutti possono trovare la propria via, confrontandosi con gli altri e soprattutto con sé stessi. Aderire a questi valori è la scelta che continueremo a compiere e a diffondere.

Jū-dō [柔道] (letteralmente, "via della cedevolezza").

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Ermanno Toni
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8° dan UISP – ADO riconosciuto il 9 marzo 2008.
Ricordare solo alcuni momenti della vita di un insegnante, per quanto significativi, non sarà mai sufficiente per realizzarne appieno i metodi e le idee, ma è un buon punto di partenza per comprendere il contesto generale.
Dall’avvio alla pratica del judo come recupero da un grosso incidente, al passaggio diretto dalla cintura arancione alla nera nell'allora FIAP (Federazione Italiana Atletica Pesante) per meriti agonistici, tra i quali: il terzo posto ai campionati assoluti del 1972 , il primo posto nel Campionato a Squadre (serie C), diversi titoli regionali, come varie presenze in trofei internazionali conseguiti negli anni di contributi dati alla nazionale Juniores, guidata dal mai dimenticato Maestro Koike.

Sarà proprio con Tadashi Koike che, insieme ad altri, iniziò la ristrutturazione del settore judo, allora LAM (Lega Arti Marziali) UISP, di cui è stato componente e Responsabile della Commissione Tecnica Nazionale per molti anni.
I costanti e periodici viaggi di studio nel paese a cui era profondamente legato, il Giappone, sempre insieme ai propri allievi, erano un modo per coltivare le grandi amicizie nate negli anni, oltre che per il piacere di attingere conoscenze direttamente dai grandi Maestri del Kodokan di Tokyo, il tempio indiscusso del judo.

Un personaggio unico, i cui concetti di “materialismo” e “opportunità”, sono sempre stati intesi come qualcosa di utile agli altri, osservando sempre importanti valori di altruismo da trasmettere a tutti, dal più grande e forte atleta al più piccolo ed inesperto degli allievi, così da fare totalmente suo il senso del judo: "migliorarsi per migliorare gli altri e la società".

La grandezza degli uomini traspare nell’umiltà di porsi, nella consapevolezza di sé, nel saper ascoltare, nella saggezza di pensiero, nel rispetto degli ultimi e nell'essere di esempio.

Le persone sono la somma di tante storie, ognuna diversa, nessuna uguale; per il Maestro Ermanno Toni l'amore per la ricerca del “do” è diventata anche la via per tanti allievi che con lui sono cresciuti e continuano a formarsi. Allievi che nel tempo sono diventati insegnanti e dei quali era costantemente orgoglioso per il senso di generosità insegnatogli. Grazie a lui noi viviamo la nostra identità di oggi e di domani, in costante miglioramento, poiché tutto è Judo: studio, agonismo, star bene insieme, vita.
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